Ma che cosa serve alla matricola sorda per affrontare bene il suo percorso di studi? Una sola cosa: capire quello che dice il professore (o l’assistente) durante la lezione. E come si raggiunge questo obiettivo? Ci sono diverse strade, alcune più attuabili, altre meno. Proverò ad elencarle, in ordine di difficoltà.

LETTURA LABIALE

I servizi degli atenei devono svolgere una puntuale attività di sensibilizazzione e mediazione con il docente affinchè allo studente sordo SIA GARANTITO il diritto di fruire dei primi banchi.senza dover essere costretto di reclamare esplicitamente tale diritto verso il professore ed i colleghi. Inoltre, spesso, nelle copisterie universitarie vendono gli appunti sbobinati di quella materia, relativa all’anno precedente. Non saranno esattamente le stesse cose, ma sono una ottima base per capire in anticipo di che cosa si parlerà

VIDEO REGISTRAZIONE DELLE LEZIONI

In alcuni atenei sono disponibili servizi di videoregistrazione delle lezioni che permetto agli studenti di rivedere a casa la lezione anche compresa di sottotitolazione, ovviamente di norma questi servizi non sono assicurati per tutte le lezioni e vanno esplicitamente richiesti.

REGISTRAZIONE VOCALE

In assenza della videoregistrazione è buona norma registrare la lezione su audiocassetta e, con l’aiuto di qualcuno (genitore o tutor), sbobinarla a casa.

TUTOR SPECIALIZZATO/A ALLA PARI
In molti atenei è prevista questa figura che richiama la figura dell’insegnante di sostegno, di norma non prevista all’interno dell’università. Qui si parla di persone – spesso compagni di corso o volontari che prestano servizio civile, e retribuite dallo sportello per disabili dell’università – che prestano appunti, forniscono un sussidio, ma in nessun modo integrano o sostituiscono il docente universitario. E il fatto che siano compagni di corso spesso è positivo, perché sono “dentro” l’argomento e lo stanno studiando anche loro. Si tratta, il più delle volte, di una “istituzionalizzazione” del fatto che c’è un compagno in grado di prestarti appunti regolarmente e ben fatti. Il vantaggio è che puoi “sceglierti” e retribuire lo studente bravo per passarti i suoi appunti…

La opportunità di avvalersi di questo tipo di supporto non sempre è condiviso dagli atenei, alcuni infatti sostengono che esso lede lo sviluppo di una competenza alla autonomia da parte dello studente.

Comunque, dove prevista, è una figura che supporta agli studenti con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) il cui scopo è ridurre o eliminare gli ostacoli per garantire un adeguato inserimento nell’ambiente universitario (accompagnamento a lezione, recupero di appunti, intermediazione con i docenti, affiancamento allo studio, prenotazione dei posti a lezione, disbrigo pratiche amministrative e di segreteria e altro).

Il servizio di tutorato specializzato tra pari è svolto da studentesse e studenti senior selezionati, opportunamente formati e coordinati dai/dalle referenti del Servizio Disabilità e DSA di Ateneo.

INTERPRETE LIS

L’interprete della Lingua dei Segni Italiana (LIS) è una figura rivolta a studenti/esse con disabilità uditiva.

Il servizio ha l’obiettivo di mediare le due lingue (LIS e Lingua Italiana) e la comunicazione con docenti, compagni di corso, referenti e tutor didattici dell’Ufficio Studenti con Disabilità e DSA, personale tecnico-amministrativo delle Scuole/Dipartimenti. Inoltre è esperto nel linguaggio dei segni e nel metodo bimodale e oralista, applicando l’una o l’altra metodica in base alle richieste dello studente che ne è destinatario.

Può essere svolto: in aula, in compresenza con il/la docente, per agevolare la trasmissione dei contenuti didattici e le verifiche di apprendimento, ai fini del successo formativo degli studenti/ sse destinatari dell’assistenza e per favorirne la socializzazione e l’integrazione universitaria in sede di programmazione delle diverse attività con l’Ufficio in sede di preparazione degli esami durante le prove d’esame.

SOTTOTITOLAZIONE DEI CORSI UNIVERSITARI 

Qui si apre un nuovo mondo, e molto interessante. Per sottotitolazione si intende la trascrizione, in tempo reale, dell’audio del docente in sottotitolo. Ci sono varie soluzioni – e vari costi – per la realizzazione di questa tecnica, che ha un grandissimo vantaggio: è usufruibile da tutti, non solo dagli studenti sordi (siano questi oralisti o lissanti), ma anche dagli altri studenti, assenti alle lezioni per malattia, ma anche semplicemente distratti…
Ma quali sono le soluzioni possibili per la sottotitolazione dei corsi universitari?

Stenotipia:un operatrice ascolta il docente e trascrive su un supporto quello che dice. 
Sottotitolazione in differita con Riconoscimento vocale (respeaking):Partendo dalla lezione live o dalle videoregistrazioni è possibile ottenere lezioni sottotitolate partendo da un riconoscimento vocale direttamente dall’audio. Chiaramente ci sono alcuni parametri che influenzano la qualità del risultato, e i più importanti sono la qualità del suono (non ci devono essere rumori disturbanti) e la qualità del parlato (lo strumento deve essere “tarato” sul parlato del docente, che deve comunque parlare in maniera scandita e regolare). Nel caso che la sottotitolazione automatica non sia di buona qualità è possibile ovviare attraverso il riconoscimento vocale del parlato di un operatore,per l’appunto il respeaking. Chiaramente, qualunque sia il tipo di sottotitolazione, se scrive su computer è possibile, tramite rete internet, far arrivare il testo in tempo reale al computer dello studente con disabilità uditiva, o anche proiettare il testo su uno schermo dell’aula universitaria.

Un modo per abbattere i costi potrebbe essere quello di assumere, in pianta stabile all’interno delle università, un respeaker, senza necessariamente doverlo fare venire dall’esterno.

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