La presenza in classe di uno studente sordo richiama la necessità di una frequente interazione, e intensa collaborazione tra famiglia, operatore sanitario, (es. logopedista), assistente alla comunicazione e docenti curriculari e di sostegno, rispetto all’insegnamento di ogni disciplina, così come rispetto alle scelte organizzative inerenti l’esperienza scolastica, extrascolastica e familiare.

La progettazione di ogni unità didattica dovrebbe essere concordata preventivamente tra docenti, e l’equipe medico-psico-pedagogia dovrebbe seguire un preciso itinerario:

  • Tenere in considerazione le conoscenze culturali e la competenza linguistica specifica dello studente sordo, rispetto all’argomento
  • Evidenziare il glossario di nuovi termini che arricchiranno il patrimonio lessicale del bambino;
  • Anticipare per il bambino sordo, da parte dell’insegnante di sostegno, ogni volta sia possibile, gli argomenti che verranno trattati in classe per tutti; la conoscenza preventiva è molto importante per favorire l’attenzione e la partecipazione alla vita di classe, e consentire il rafforzamento delle conoscenze già possedute;
  • Spiegare l’argomento o il testo impiegando tutte le possibili modalità comunicative e strumentali (verbale, gestuale attraverso la lingua dei segni, grafico-visiva, multimediale);
  • Adattare il testo alle capacità di comprensione dell’allievo: il brano puà essere ricompattato e integrato con immagini o altre informazioni, oppure ridotto, o schematizzato e ristrutturato, oppure possono essere evidenziati i concetti chiave;
  • Far leggere il testo, eventualmente semplificato, evidenzaindo i concetti e i significati nuovi o complessi.

Normative scolastiche nazionali

 

DPR 8 marzo 1999, n. 275: Regolamento per la disciplina dell'autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 59 del 1997;

Legge 53/2003: Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione;

D.lvo n. 59/2004 - Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53.

C.M. 28/07: Introduzione della certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado;

D.L. 137/2008, conv. Legge 169/2008 sulla valutazione del comportamento e degli apprendimenti degli alunni;

DPR 122/2009 sulla valutazione del comportamento e degli apprendimenti degli alunni, in attuazione della L. 169/08;

D.M. 254/2012 – Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

C.M. 3/2015 - Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.

Legge 107/2015 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.

Nota prot. n. 2000 del 23.02.2017 - Prosecuzione della sperimentazione, con modifiche e semplificazioni, nell’anno scolastico 2016/17.

CIRCOLARE N. 3 DEL 12.02.2015 Rilascio della certificazione nazionale è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata dall'allievo, che vi provvede sulla base di un modello nazionale (Legge 53/2003).

Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – L.18/2009

Riferimenti legislativi di integrazione ed inclusione scolastica.

 

Legge 508/58 e le circolari del Ministero della Pubblica Istruzione n.163 del 16/06/83 e n.262 del 22/09/88 (ambigui)

Legge 104/92 art.8 “Inserimento ed integrazione sociale”

DL 66 del 13 aprile 2017 della Legge 107/15 “Norme Promozione del’inclusione scolastica per gli studenti con disabilità”

C.m. n.8 del 6 marzo 2013 Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali.

C.M. 258 del 22.9.1983 (Orientamento della rete scolastica)

D.P.R. del 24 febbraio 1994 “Atto di indirizzo e coordinamento...”;

DPCM 185 del 2006 (e delibera regionale): nuove modalità di accertamento della situazione di handicap;

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